
La cucina romana è un ponte tra culture, e i carciofi alla giudia ne sono forse il simbolo più affascinante. Nascono nel cuore del Ghetto Ebraico di Roma, dove la creatività e l’identità si sono fuse in una ricetta tanto semplice quanto sorprendente. Croccanti, dorati, profumati: i carciofi alla giudia sono un invito a scoprire una tradizione che ha saputo resistere al tempo e conquistare i palati più esigenti.
Ingredienti
- 4 carciofi romaneschi (mammole)
- Olio di arachidi per friggere
- Sale, pepe e limone q.b.
Procedura
- Pulisci i carciofi eliminando foglie dure, spine e parte del gambo (lasciandone circa 4-5 cm), quindi allarga leggermente le foglie con le mani.
- Mettili in acqua e limone per non farli annerire.
- Asciugali bene e condisci con sale e pepe, anche tra le foglie.
- Scalda abbondante olio di arachidi in una pentola capiente (devono friggere immersi).
- Friggi i carciofi a fuoco medio per 10 minuti, girandoli ogni tanto. Scola e lascia intiepidire su carta assorbente.
- Schiacciali leggermente su un piano per aprirli a “fiore”.
- Riscalda l’olio e immergi di nuovo i carciofi per pochi minuti, finché saranno dorati e croccanti.
- Servi subito, caldi e croccanti, con una spolverata di sale.
La Storia
I Carciofi alla Giudia sono l’orgoglio del Ghetto ebraico di Roma. Risalgono almeno al XVI secolo, quando la comunità ebraica, confinata nel Ghetto, inventò questa ricetta per celebrare la fine del digiuno di Kippur. I carciofi vengono puliti, schiacciati e fritti due volte per ottenere una consistenza croccante fuori e tenera dentro.
Curiosità
Questa ricetta ha reso famosa la varietà “mammola”, il carciofo tondo tipico del Lazio. Nel 2023, i Carciofi alla Giudia sono stati inseriti tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani.